Sullo spettro di energia degli elettroni negli sciami estesi di raggi cosmici
Tóm tắt
Viene studiato a Catania, 40 m s.l.d.m., mediante contatori di G.M., lo spettro di energia degli elettroni negli sciami estesi dei raggi cosmici a due distanzed dal sistema che rivela gli sciami (d=0 ed=50 m) prendendo in considerazione successivamente sciami aventi nella parte centrale densità media Δ=72; 42; 25; 12,5; 6,25; 3,14 particelle/m2. I risultati sperimentali mostrano che lo spettro di energia degli elettroni negli sciami può essere espresso dalla relazioneN=K(E+E
c)−ε, doveN è il numero di elettroni con energia maggiore diE, E
c è l'energia critica in aria, ed ε è un esponente che dipende dalla densità media dello sciame e dalla distanza degli elettroni dall'asse dello sciame. I valori sperimentali di ε risultano inferiori ai valori che si ricavano dalla teoria a cascata elettrofotonica, cioè lo spettro sperimentale è più duro di quello previsto dalla teoria. Inoltre alla distanzad=50 m si trovano elettroni con energia troppo elevata per appartenere ad una cascata elettronica iniziata nell'alta atmosfera da un singolo elettrone. Per interpretare i risultati sperimentali viene abbandonata l'ipotesi della cascata puramente elettronica e viene ammesso che negli sciami estesi gli elettroni siano prodotti anche da parte di una componente meno assorbita degli elettroni in aria, la quale alimenta lo sciame e contribuisce allo sviluppo di esso.
Tài liệu tham khảo
Una discussione su questo argomento è stata fatta da:C. Milone, S. Tamburino eG. Villari:Nuovo Cimento,7, 207 (1950).
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G. Cocconi, V. Tongiorgi Cocconi eK. Greisen:Phys. Rev.,75, 1063 (1949).
C. Milone:Nuovo Cimento,8, 643 (1951).
B. Rossi eK. Greisen:Rev. Mod. Phys.,13, 240 (1941).
L. Jánossy:Cosmic Rays (Oxford, 1950), App. II. pag. 391 e segg.
La soluzione in questa forma è stata ottenuta nel 1943 daH. J. Bhabha edS. K. Chakrabarty—B. e C.:Proc. Roy. Soc., A181, 246 (1943).— Nel 1946I. Tamm edS. Belenky—Phys. Rev.,70, 660 (1946)—analizzando i risultati di precedenti studi teorici di diversi autori, concludono che lo spettro di energia ricavato da B. e C. non è molto corretto nella regione di bassa energia. In un successivo lavoro B. e C.—Phys. Rev.,74, 1352 (1948)—rielaborano la loro precedente teoria e giungono ad una soluzione più accurata ma meno semplice di quella. ottenuta nel 1943. Nel 1949H. S. Snyder—Phys. Rev.,76, 1563 (1949)—giunge ad una soluzione che concorda con quelle date precedentemente daSnyder ed altri, e discorda un po' con quella di B. e C., La soluzione di B. e C. è stata infine discussa recentemente daL. Jánossy edH. Messel—Proc. Phys. Soc.,64, 1 (1951)—. In questo lavoro gli Autori mettono in evidenza il pregio della teoria di B. e C., quello cioè di fornire una soluzione in forma piuttosto semplice e sufficientemente accurata per gli scopi pratici, suggeriscono un procedimento semplificato che conduce agli stessi risultati di B. e C. del 1948, ed aggiungono infine che per la maggior parte degli scopi pratici una soddisfacente approssimazione della soluzioneN B si può ottenere adoperando la relazioneN B(E 0, E, l) ≌N A(E 0, E+g, l) con l'ausilio delle tabelle dei valori diN A eg calcolati dagli stessi Autori (J. e M.) e pubblicati nel 1949 dal Dublin Institute for Advanced Studies (L. Jánossy andH. Messel:Tables of Cascade Functions. Dublino, 1949). Le stesse tabelle sono riportate in (7), appendice II.
G. Cocconi, V. Tongiorgi Cocconi eK. Greisen:Phys. Rev.,76, 1020 (1949).
J. Clay:Physica,14, 499 (1948).
Le misure sperimentali diJ. S. Laughlin edJ. W. Beattie:Phys. Rev.,83, 692 (1951)—relative ad elettroni con energie fino a 22 MeV—, danno un range di 7 g/cm2 per elettroni di 14 MeV e di 11 g/cm2 per elettroni di 22 MeV. I valori teorici diClay non discordano con questi valori sperimentali.
D. D. Millar:Nuovo Cimento,8, 279 (1951).
V. per esempio,A. Borsellino:Nuovo Cimento,7, 638 (1950).
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E. Amaldi, G. Castagnoli, A. Gigli eS. Sciuti:Nuovo Cimento,7, 401 (1950);7, 816 (1950).
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K. Greisen, W. D. Walker edS. P. Walker:Phys. Rev.,80, 535 (1950).
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